La Meta Serale

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Notizie economia

  • Gli stipendi milionari dei dirigenti Netflix

    AGI - Il lavoro dei co-direttori esecutivi di Netflix, Ted Sarandos e Greg Peters, sarà ricompensato nel 2024 con una paga complessiva di 40 milioni di dollari (circa 37 milioni di euro), che include stipendio, bonus e compensi in azioni della stessa società di intrattenimento.

    La piattaforma di streaming ha presentato un rapporto alla Commissione della Borsa (SEC) in cui gli stipendi di Sarandos e Peters erano stimati in 3 milioni di dollari ciascuno, più un bonus individuale di altri 6 milioni e 31 milioni di dollari in azioni. Inoltre, la lettera precisa che la società ha deciso di eliminare quest'anno la possibilità per i dirigenti di scegliere se ricevere il bonus in contanti o in azioni della società.

    "Il comitato ha deciso di eliminare questa opzione del programma per fugare le preoccupazioni degli azionisti che i dirigenti potessero scegliere di riscuotere tutti i compensi in contanti".

    Sarandos, che le ultime volte aveva chiesto il pagamento in contanti, verrà pagato come nel 2023, mentre Peters ha ricevuto un aumento rispetto al totale di 34,65 milioni di dollari ricevuti quest'anno.

    Allo stesso modo, Reed Hastings, il co-fondatore di Netflix che ha rassegnato le dimissioni dalla carica di amministratore delegato nel gennaio di quest'anno per assumere la carica di presidente esecutivo del consiglio di amministrazione, ha diritto a uno stipendio di 100.000 dollari, più bonuse premi azionari che, insieme con lo stipendio arrivano a 1 milione di dollari. La società ha inoltre stabilito lo stipendio del cfo Spencer Neumann, che riceverà un totale di 15 milioni di dollari nel 2024.

    Netflix ha annunciato in ottobre di aver raggiunto 247,1 milioni di abbonati nel terzo trimestre del 2023, il 10,8% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, nonostante la grande incertezza sull'impatto degli scioperi di Hollywood sul primo servizio di streaming al mondo. L'azienda ha quindi realizzato un utile netto di 1,677 miliardi di dollari e un fatturato di 8,542 miliardi, che rappresenta un aumento del 7,8% rispetto al terzo trimestre del 2022. 

  • A che punto è la trattativa sul nuovo Patto di Stabilità

    AGI - "Progressi sostanziali ma missione non ancora compiuta". Le parole del commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, sintetizzano la lunga notte dell'Ecofin informale in cui i ventisette ministri delle Finanze hanno cercato l'intesa sulla riforma del Patto di stabilità e crescita. Otto ore di negoziati non sono stati sufficienti. Probabilmente bisogna tornare al tavolo con un altro Ecofin informale (tra il 18 e 21 dicembre) per finalizzare l'accordo e rispettare l'impegno di riuscirci entro l'anno.

    I "progressi sostanziali" hanno permesso di riavvicinare l'Italia alle posizioni (già ampiamente assonanti) di Francia e Germania. Il braccio di ferro riguarda sempre il ritmo di aggiustamento del deficit che i Paesi che sforano il 3% dovranno adottare. Vi è ormai consenso sul fatto che lo sforzo strutturale richiesto in questi casi equivalga allo 0,5% del Pil. La novità - introdotta alle 3 di notte - riguarda la flessibilità da concedere agli Stati in caso di aumento del costo del debito. Il punto di arrivo è una disposizione transitoria per gli anni 2025-2027 che permette di tenere conto del costo degli interessi del debito nel calcolo del parametro di rientro dal deficit.

    Il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, che nella notte si era adoperato in prima persona per convincere in particolare gli omologhi di Germania, Christian Lindner, e di Italia, Giancarlo Giorgetti, si è mostrato ottimista. A inizio giornata aveva affermato che l'intesa tra Parigi e Berlino era del 90%; dopo la maratona negoziale ha portato la percentuale al 95%. Piu' cauto Lindner che, pur riconoscendo i progressi, si ferma al 92%. Ritiene comunque "auspicabile e possibile" un accordo entro l'anno.

    "Ci siamo quasi. Ieri sera (venerdì, nda) non è stato possibile portare a termine tutte le consultazioni pendenti di carattere tecnico, politico e giuridico, ma speriamo che si concludano nei prossimi giorni", ha confermato la ministra dell'Economia spagnola, Nadia Calvino, fresca di nomina dall'Ecofin alla presidenza della Bei, la Banca europea degli investimenti.

    I 'falchi' che ancora non cedono

    Berlino è disposta ad accettare la disposizione transitoria sulla flessibilità del deficit per il costo degli interessi fino al 2027, anche se Lindner ha sottolineato che la questione "lo preoccupa ancora" perchè i deficit eccessivi "non dovrebbero essere relativizzati o giustificati", ma piuttosto "eliminati".

    "La mia impressione è che non rifletta ancora pienamente la discussione di ieri sera", ha detto Lindner a proposito dell'ultima proposta sul tavolo. Rimane ancora da convincere la squadra dei falchi, tra cui Paesi Bassi, Austria, Svezia e Finlandia, che non vedono di buon occhio l'idea di alleggerire i percorsi di aggiustamento.

    Giorgetti: "Un passo nella giusta direzione"

    Per Giorgetti, che esce dell'Ecofin "molto stanco", è "un passo nella giusta direzione" e andrebbe reso "permanente per essere logico e coerente con la necessità di finanziare le priorità strategiche europee in termini di sicurezza, clima e digitalizzazione. "La posizione dell'Italia è sempre la stessa: riteniamo che viviamo circostanze eccezionali e che serva un periodo transitorio per tener conto di queste circostanze eccezionali che speriamo non si applichino ancora per per molto e che debbano essere tenute in conto quelle che sono le finalità strategiche che l'Europa si è data in termini di sicurezza e in termini di transizione digitale e energetica ambientale", ha spiegato al termine della riunione. "Queste grandi finalità politiche richiedono delle regole fiscali coerenti per poterle finanziare. Altrimenti rimangono dei nobili principi e auspici ma senza possibilità concreta di traduzione. Quindi ripeto le regole fiscali sono un mezzo per realizzare questi fini, non un fine a se stesso", ha aggiunto.

    L'obiettivo della clausola transitoria è che la riattivazione del quadro di bilancio il primo gennaio 2024 sia adattata all'attuale "ciclo di aumento dei tassi", in modo che i Paesi che devono rifinanziare il proprio portafoglio di debito non siano penalizzati se aumenta l'onere di interessi.

    Vi sono altri ritocchi da segnalare. Il nuovo testo di compromessofa un'ulteriore distinzione nel margine di sicurezza che devono perseguire i Paesi che hanno il deficit inferiore alla soglia del 3%. L'obiettivo per chi ha un rapporto debito superiore al 90% sarà più severo e dovrà avvicinarsi a un deficit dell'1,5%, mentre chi ha un debito inferiore (ma sopra il 60%) potrà aumentare il proprio al 2%.

    L'ultimo impegno insiste sull'idea che il taglio medio annuo del debito per i Paesi più indebitati dovrà essere pari a un punto di Pil, mentre quelli con un rapporto debito/Pil inferiore al 90% potrebbe essere limitato a mezzo punto. 

  • Salve le pensioni di sanitari e maestri, il governo modifica la manovra 

    AGI -  Le pensioni di anzianità di medici, infermieri, dipendenti degli enti locali, maestri e ufficiali giudiziarirestano escluse dalla decurtazione prevista dalla legge di bilancio che riguarderà invece l'assegno mensile di coloro che sceglieranno di usufruire anticipatamente del trattamento previdenziale. È la novità principalecontenuta nei tre emendamentidepositati in serata in Senato dal governo alla legge di bilancio.

    Gli altri due testi riguardano i fondi per l'integrazione degli stipendi delle forze armate e il ristoro delle regioni a statuto speciale dopo la modifica degli scaglioni Irpef all'avvio della riforma fiscale. Lunedì invece dovrebbe arrivare un altro pacchetto di emendamenti nel quale atteso un testo sugli investimenti che dovrebbe apporre delle modifiche ai fondi per il finanziamento del progetto del ponte sullo stretto di Messina.

    Il testo sulle pensioni prevede di limitare l'applicazione dell'articolo 33 della legge di bilancio - nei commi dall'uno al quattro - relativo all'adeguamento delle aliquote di rendimento delle gestioni previdenziali ai soli casi di pensionamento anticipato indipendentemente dall'età anagrafica. Nella relazione tecnica all'emendamento del governo viene specificata l'esclusione in ogni caso dall'applicazione delle disposizioni dei soggetti che maturano i requisiti per l'accesso al pensionamento entro il 31 dicembre 2023.

    Vengono esclusi inoltre anche i casi di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età o di servizio. Il testo specifica che la riduzione del trattamento pensionistico sia a sua volta "ridotta in misura pari a un trentaseiesimo per ogni mese di posticipo dell'accesso al pensionamento rispetto alla prima decorrenza utile per gli iscritti alla cassa per la pensione dei sanitari e per quelli alla cassa per le pensioni dei dipendenti degli enti locali che cessano l'ultimo rapporto di lavoro da infermieri".

    Questo al fine di assicurare "un'efficacia assolvimento dei compiti primari di tutela della salute e di garantire l'erogazione dei livelli assistenziali di assistenza". Ci sono circa 108 milioni di euro da destinare tra il 2024 e il 2026 nell'ambito dei provvedimenti negoziali, relativi al triennio 2022-2024, agli istituti normativi e ai trattamenti economici accessori del personale delle forze armate, delle forze di polizia e dei Vigili del Fuoco privilegiando quelli finalizzati a valorizzare i servizi di natura operativa di ciascuna amministrazione.

    Il testo dispone una dotazione finanziaria di 32 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e di 42 milioni annui a decorrere dal 2026. Le risorse sono ripartite annualmente, si legge nell'emendamento, con circa 7 milioni all'Esercito, 8 milioni all'Arma dei Carabinieri, 7,4 milioni alla Polizia di Stato, 4,4 milioni alla Guardia di Finanza, 2,6 milioni ai Vigili del Fuoco, 2,9 milioni all'Aeronautica, 2,2 milioni alla Marina 2,8 milioni alla Polizia Penitenziaria.

    Centocinque milioni di euro per il 2024 vanno in favore delle Regionia statuto speciale Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia e Sardegna e delle Province autonome di Trento e Bolzano come contributo per gli effetti finanziari conseguenti alla revisione dell'Irpef e delle detrazioni fiscali connessa all'attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche.

    Il ristoro di Stato, si legge nel testo, verrà distribuito con 30,9 milioni di euro alla Sardegna, 29 milioni al Friuli Venezia Giulia, 20,9 milioni alla provincia autonoma di Bolzano, 19,4 milioni alla provincia autonoma di Trento e 5 milioni alla Valle D'Aosta. La Commissione Bilancio del Senato, che è stata convocata per lunedì 11, sarebbe orientata a iniziare la votazione sugli emendamenti a partire da mercoledì 13 dicembre.

    Ora andrà fissato il termine per i subementamenti alle proposte del governo. Le opposizioni hanno depositato circa 2.600 testi alla manovra. La manovra è stata calendarizzata in Aula a Palazzo Madama a partire dal 18 dicembre, con possibilità di slittamento a dopo Natale dell'ok alla Camera, dove la capigruppo si riunirà la prossima settimana per fissare il nuovo calendario.